Non è apprendere che la relazione che stavo provando a vivere, sia finita. È comprendere consapevolmente che la stavo vivendo da sola. Riconoscere che dall’altra parte c’era solo un passare del tempo insieme. Questo fa più male di ogni abbandono, quando ci credi.
Non mi basta neppure averci provato e essermi data una possibilità. Mi restano dei ricordi fatti di mezze verità. Mesi vissuti su proiezioni fantasma.
Ho imparato a mettermi in discussione sulla capacità di poter accogliere e non sabotarmi. Dare il giusto peso alle piccole incomprensioni quotidiane. Cercare di essere più trasparente. Mettermi a nudo, per la prima volta e donarmi, esattamente come sono, senza aver timore di non essere abbastanza.
Fa male. Fa male a sentirlo scivolare dentro, pensarlo, scriverlo.
Se non lo faccio uscire però, ho paura di ingoiare un gomitolo di dolore e rabbia e lasciarlo scendere nel profondo, come zavorra pesantissima.
Vorrei tornare a stare bene, a sorridere, a cogliere il bello in quello che incontro ogni giorno ed aprire le braccia quando sarà, al nuovo che arriverà.
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